Roberto Marcon - batteria

Roberto Marcon - The Docks Io sono "l'anziano" del gruppo, essendo nato il 30/9/1960. TNT è il soprannome che mi diede Max in uno dei nostri primi concerti come "THE DOCKS".
Mi pare di ricordare che eravamo al cinema Orfeo di Pianezza, nel '93: l'ora tarda (era oltre mezzanotte) e la stanchezza, gli giocò un brutto scherzo...

I miei inizi si perdono nella notte dei tempi...
A parte le frasi scherzose, iniziai a suonare grazie alla comprensione di un mio amico che aveva una Amat (cassa, rullante, due tom e timpano) montata nella sua stanza. Andavo dietro a brani come "The Carpet Crawl" e "Squonk" dall'album "Second out" dei Genesis... quindi canzoni facili da imparare!!! Finito il periodo di comprensione (più che altro da parte dei genitori del mio amico), riuscii a convincerlo a prestarmela. La montai in cantina e cominciai giornalmente a suonare.

Roberto Marcon - The Docks I primi concerti furono quelli oratoriali di fine colonia. Non era il massimo avere a che fare con quel tipo di canzoni, ma mi servì per far sapere che suonavo la batteria. Un difetto congenito della vecchia Amat era che disponeva di un solo piatto: era un ride di una marca "sconosciuta". Lo usavo come tuttofare ma non era un granchè... ci misi un po' a capirlo. Mi procurai allora dei piatti UFIP e Meinl con i quali cominciai a fare qualcosa di serio. Intanto nella cantina mi esercitavo assiduamente. Ogni tanto sentivo dei colpi fuori tempo: suonando con le cuffie non riuscivo a capire cosa fosse. Me ne accorsi presto... era la signora del primo piano che con la scopa dava adito alla sua rabbia. Dovevo essere un rompiscatole!

Con la vecchia batteria feci alcuni concerti a Pianezza e a Torino. Suonai anche nei prati con un mio amico che era un bravissimo chitarrista e un notevole batterista ( a dirla tutta era più bravo di me !): il suono di due batterie all'aperto era davvero una gran cosa.

Approdai a un gruppo di Leinì, quando pochi mesi prima mi era arrivata dall'Inghilterra l'attuale TAMA. Con loro il discorso fu chiuso presto per una questione di divergenze di idee. Il ricordo che ho è un concerto fatto con totale assenza di volume sul palco. Suonavamo tutti guardandoci in faccia e intuendo canzoni. Non fu proprio un divertimento (si scoprì che era colpa di un cavo sottodimensionato che dal mixer andava alle casse).

Rimasi fermo per un po' quando ricevetti la telefonata di Max. Ma questa è un'altra storia.

Roberto Marcon - strumentazione

La batteria di Roberto Marcon Piatti Paiste